sentenza di omologa del piano di ristrutturazione del debito del Tribunale di Bari con falcidia di parte del debito
Un team sempre all'altezza! Un altro immobile salvato
La vicenda
Porta la firma del dott. Marseglia Giuseppe, la sentenza di omologa del Piano di ristrutturazione del debito ottenuta presso il Tribunale di Bari
La sentenza risulta essere molto interessante sotto molteplici aspetti, aspetti che, di seguito, verranno analizzati in maniera più specifica.
Nella vicenda, due coniugi avevano il loro immobile in asta in conseguenza della grave crisi economica e di settore, registrata, nel campo edilizio, dal 2002 in poi.
In conseguenza della grave recessione edilizia innanzi citata, il reddito familiare infatti registrava una inarrestabile contrazione, e questo non consentiva più, alla famiglia, di pagare, con regolarità le rate del mutuo sottoscritto per l'acquisto della loro prima ed unica casa.
Il padre famiglia, unico percettore di reddito all'interno del nucleo familiare all'epoca dei fatti, per continuare a lavorare, ovvero cercare di assicurare alla famiglia un tenore di vita quanto meno dignitoso, veniva obbligato inoltre a chiedere nuovi finanziamenti al fine di pagare le tasse.
Tuttavia la grave, prolungata ed inaspettata recessione del settore, non ha più consentito di pagare le rate del mutuo in maniera regolare.
I nuovi istituti di credito, dal canto loro, consapevoli della grave recessione che si stava vivendo, e consapevoli inoltre della insostenibilità della rata del mutuo concesso, esigevano dal contribuente, ulteriori garanzie ipotecarie sull'immobile.
Concedevano infine un mutuo di scopo, cioè il finanziamento più noto a tutti come mutuo di liquidità.
Tuttavia, come era prevedibile intuire, l'uomo, inconsapevole che la crisi economica che stava attraversando sarebbe stata negli anni successivi ben più grave, non è più riuscito a pagare le rate del nuovo mutuo concesso, rate ben più alte delle precedenti, sicché il suo immobile, subito dopo la grave pandemia, e precisamente nel 2023, finiva all'asta
Nel tentativo disperato di salvare l'immobile, il debitore si rivolgeva alla sottoscritta avvocato per avviare una procedura di sovraindebitamento, nello specifico un piano di ristrutturazione del debito.
Nel ricorso, venivano evidenziate tutte le irregolarità e le nullità riscontrate nei finanziamenti concessi, e si chiedeva al Giudice Delegato, di ristrutturare il debito della famiglia, in maniera sostenibile, con falcidia tombale di gran parte dei debiti accumulati.
La sentenza
Il Giudice Delegato, dott. Giuseppe Marseglia, aderendo senza riserve alla ricostruzione storica fatta dalla scrivente avvocato sulla genesi dei finanziamenti concessi, ricostruzione altresì riportata nella relazione del gestore, precisa nella sentenza: "
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