Cancellati debiti per 900.000,00 euro e salvata una casa.
- Avvocato Floriana Baldino

- 7 set
- Tempo di lettura: 2 min
Tutte le procedure possono sembrare uguali ma non è così!
Dietro ci sono storie tanto diverse che di fatto rendono la procedura unica e non ripetibile.
Alcune procedure sono veramente complicate, vanno studiate bene prima di decidere di agire.
Quella che oggi vi raccontiamo, è davvero una storia incredibile, una procedura davvero complicata.
La sentenza di cui oggi parliamo, infatti, non è una semplice sentenza di liquidazione, perché dietro ci sono tante problematiche che necessariamente dovevano essere risolte prima di avviare la procedura liquidatoria.
In questa storia di debiti infatti, debiti peraltro sorti in conseguenza di garanzie fideiussorie rilasciate da Franca in favore dell'ex marito, c'è l'immobile della madre della signora Franca, una signora anziana, messo all'asta perché la figlia era comproprietaria di una quota minima di quell'immobile, in seguito alla morte del padre della stessa.
Quindi prima di avviare la procedura avevamo, come priorità assoluta, quella di salvare l'immobile dell'anziana donna. I debiti che travolgevano la figlia, quasi pari ad euro 900mila, ormai avevano coinvolto l'immobile della mamma.
Il primo step dunque, è stato concludere l'accordo con la banca, creditrice di 850.000,00 euro, per scongiurare la vendita in asta dell'abitazione della mamma.
L'accordo con la Banca effettivamente veniva concluso, per euro 15.000,00.
La procedura esecutiva veniva estinta, ed ora bisognava invece cancellare i debiti della sig.ra Franca, quelli che ancora residuavano oltre a quelli della banca.
Oltre però al problema della casa della mamma della signora Franca, c'era un altro grosso problema. Franca era proprietaria di un terreno sul cui suolo era stato costruito dal suo ex coniuge, un capannone abusivo.
Questo terreno e questo capannone, anche travolto nella procedura esecutiva poi estinta, risultava essere non vendibile.
Nella perizia della procedura esecutiva infatti, il perito aveva indicato un valore negativo.
E che si fa ora? A causa di quel terreno, ed a causa di quella costruzione, la signora Franca si indebitava verso il comune ogni anno, generando di conseguenza ogni anno nuovi debiti. Unica strada percorribile poteva essere quella di trovare qualcuno che potesse acquistare quel terreno, anche se sul terreno c'era una costruzione abusiva e non condonabile. Chiaramente non era possibile vendere un immobile abusivo e non condonabile, andando da un notaio. Nessun notaio avrebbe infatti potuto fare un atto di compravendita avente ad oggetto un immobile abusivo. E quindi che si fa? Eppure c'era un possibile acquirente del bene immobile, che tuttavia non può comprarlo. Ecco che solo ora, cioè solo dopo aver messo in sicurezza l'immobile della mamma della signora Franca, è stato possibile avviare la liquidazione controllata, e questa strada era l'unica percorribile perché solo un giudice ha il potere di emettere un decreto di trasferimento di un immobile abusivo. Trovata la strada, è quella che si percorre fino in fondo per liberare la sig.ra Franca dai debiti.
Certe vittorie mi commuovono particolarmente, mi coinvolgono intensamente, perché mi immedesimo nelle storie delle persone, nelle loro speranze, nelle loro aspettative, ma purtroppo non tutto è semplice. Ogni caso è un caso a sé, ogni debito va studiato nei minimi dettagli per non fare danni, e per liberare dai debiti le persone incolpevoli nel miglior modo possibile.




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